Azienda Agricola Sa di Vino

Passione per l'arte della schiettezza

SaDiVino & Grota - Cuvée di emozioni

Il primo incontro con un quadro di Grota avvenne una ventina di anni fa, in un locale di Forlì dove era stata allestita una mostra. Mi piacque subito.

Con l’avvio dell’attività vinicola ho contattato Grota per illustrargli il mio progetto a cui lui ha aderito con entusiasmo ed è nato così un rapporto di lavoro e di amicizia con questo Artista Predappiese. Conoscendolo meglio ho capito alcune cose di lui che mi affascinano: mi piace come dipinge e il motivo per cui lo fa, mi piace l’approccio semplice e spontaneo con cui si accosta al suo fare artistico.

Lui è l’artista, io ci metto il lavoro, l’impegno e la passione per ottenere qualcosa di buono e nuovo che esprima e rimandi ai profumi e sapori delle piante allevate nel nostro territorio.
Mi piace l’idea di trasmettere l’arte di un pittore locale accompagnandola, perché no, con un buon bicchiere di vino.

Il connubio tra Arte e Vini, a questo punto, si è innescato.
Tutti i quadri delle etichette sono appesi in cantina. Abbiamo anche una mini mostra permanente di quadri dei pittori con cui collaboriamo e alcuni quadri sono acquistabili in cantina.

Le radici segrete della pittura

È una strada artistica e culturale in continua evoluzione quella di Grota, al secolo Franco Gianelli. Un percorso che si fa sempre più autorevole, dimostrando con il passare del tempo capacità di aggiungere qualcosa in più all’analisi dei temi affrontati e al bagaglio tecnico maturato in quasi 40 anni di attività. Il suo cammino artistico comincia nel 1973, con una semplice tempera su cartone che ritrae uno scorcio della sua Predappio Alta. Da allora il suo linguaggio si è evoluto in chiave fantastica, senza smettere mai di raccontare ciò che lo circonda. 
 Le figure paradossali e grottesche, i profili inquieti e inquietanti appaiono come metafore del quotidiano, affacciate dalle quelle sue cornici indispensabili a chiudere un punto di vista, il suo, su una realtà che sfugge all’occhio rigido e organizzato della ragione adulta per riempirsi dello stupore e della magia propria dei bambini. Una pittura volutamente semplice, apparentemente ingenua, sempre pronta ad osservare il suo paese raccontando allo stesso tempo qualcosa di più generale sulla vita. In modo non banale né pedante, senza avere in tasca insegnamenti da imporre o messaggi mediatici da comunicare a tutti i costi. Non è certo un’artista-vate lui, ma un eterno giullare che con occhi trasparenti guarda il mondo, illustrandocelo a modo suo.

Semplicità e ironia

Dal suo “osservatorio” nel borgo di Predappio Alta – paese dove Franco Gianelli vive e lavora – l’artista Grota porta avanti un discorso espresso con le forme e con i colori, cercando vie di innovazione in coerenza con quanto elaborato fino ad oggi. I suoi quadri (…) parlano della Romagna e del Mondo. Nelle tele si animano i sentimenti buoni e quelli cattivi, l’impegno e l’indifferenza, le emozioni e l’apatia, la tristezza per le brutture dell’animo umano e la speranza per il futuro. Quello di Grota è un percorso artistico in progressiva evoluzione che ci parla dell’oggi, con semplicità e schiettezza, accendendo i riflettori sugli stati d’animo del presente.
Mario Proli

Nell’opera dell’artista predappiese è avvertibile inoltre una sorta di innocente naturalezza, chiaro frutto della sua formazione non accademica, istintiva, succhiata come il latte materno da tutte le opere d’arte contemporanea capitate sotto i suoi occhi curiosi e appassionati.
Francesco Giuliari
Gabriele Zelli

Presenta una vita, fatta di sogni e di paure, di ricordi e pensieri. Anche piccoli e fugaci, raggruppati in semplici racconti.
Roberta Brunazzi

L’arte di Grota è fatta di rimandi e di sogni, e nei sogni le utopie sono di casa: come l’umanità che ha gettato la maschera, senza per questo essere omologata, senza aver rinunciato alle proprie differenze; gli umanoidi dai grandi occhi sono tutti uguali apparentemente, perché serve uno sguardo diverso, che sappia andare oltre le apparenze e guardare dentro, interiorizzare l’immagine per vedere davvero. Ecco perché Grota, questi suoi enigmatici personaggi ce li mostra sempre da una prospettiva monoculare, forse a riecheggiare il terz’occhio di esoterica memoria, quello che serve per guardarsi dentro, per vedere con gli occhi dell’anima.
Silvia Arfelli

La vera storia di questi quadri sta soprattutto nella forte passione di Grota per la pittura e nella determinazione altrettanto salda nel voler trasmettere, attraverso la pagina dipinta, la straordinarietà di una visione che nasce da una carica interiore e che ha saputo trovare un modo di esprimersi originale e personale e di grande libertà inventiva.
Rosanna Ricci